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"All'angelo Annalisa", cioè all'amica Annalisa Cima, Montale dedicò, fra il 1969 e il 1979, 84 poesie segrete, racchiuse in undici buste. "All'angelo Annalisa" Montale affidò disposizioni testamentarie sensazionali: le poesie dovevano uscire postume, sei alla volta, per undici anni consecutivi. "All'angelo Annalisa" Montale affidò numerosi altri inediti: traduzioni, disegni, conversazioni registrate. A lei, infine, Montale lasciò tutto: l'ultimo dei suoi testamenti la proclama addirittura erede universale. Questa è la storia del Diario postumo, l'ottava e ultima raccolta poetica di Eugenio Montale. Una storia affascinante che ha incantato i lettori di Montale dal 1986, quando le prime poesie hanno visto la luce, fino al 1996, quando il Diario postumo è stato edito in forma completa da Mondadori. La storia, tanto affascinante, è anche vera? Nel 1997 il filologo Dante Isella lanciò una coraggiosa accusa: il Diario postumo è un falso. Contro Isella si schierò gran parte dell'accademia italiana, e l'autenticità del Diario postumo sembrò definitivamente sancita. Dopo anni di silenzio, questo libro torna ad affrontare il giallo filologico del Diario postumo e consiglia di riaprire con urgenza il dibattito: perché dati e analisi dimostrano che nulla, ad oggi, consente di attribuire a Eugenio Montale la misteriosa raccolta.